(ASI) Roma - "Ci aspettavamo quanto è successo con l'operazione Aemilia, perché già prima di entrare in Parlamento eravamo parte della società civile che denunciava tutto questo. In una regione ancora "ricca" come Emilia Romagna le mafie prendono di mira il tessuto economico privato e lo usano come holding per riciclare i loro proventi illeciti. Il Procuratore della Repubblica di Bologna, in audizione, ha spiegato come la norma attuale sul voto di scambio politico mafioso, secondo il giudice delle indagini preliminari, non avrebbe consentito di perseguire un imputato che aveva chiesto voti alla mafia in Emilia. Per il GIP i voti sono stati dati ma mancava "il metodo mafioso". Una situazione vergognosa voluta dal PD e dal suo 416 ter.
I membri M5S della commissione Antimafia in missione a Reggio Emilia e Modena per approfondire gli esiti e gli sviluppi dell'operazione contro l''ndrangheta denominata Aemilia sottolineano che: "oggi più che mai è necessario reinserire il falso in bilancio oltre che colpire i legami politica e mafia. Occorrono severe leggi anticorruzione che proponiamo da oltre un anno senza che vengano mai calendarizzate per la discussione in aula. Questo è grave. Aspettiamo il prosieguo del lavoro dei magistrati, perché è stato confermato che ci saranno ulteriori filoni d'indagine".
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