Sanita’, Simeone-Santori: Riorganizzazione dei laboratori analisi, in consiglio primo passo avanti per evitarne la scomparsa

(ASI) "A tutela dei servizi e dei lavoratori dei piccoli laboratori analisi accreditati, oggi in consiglio regionale, è stato messo un punto fermo.

L'aula ha approvato, nel corso della discussione sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, la risoluzione che impegna, su richiesta dei consiglieri regionali Giuseppe Simeone (FI) e Fabrizio Santori, il presidente Zingaretti a consentire ai laboratori analisi interessati di consorziarsi al fine di mantenere i livelli di occupazione nel rispetto degli standard di prestazioni erogate imposti dalla legge.

Si tratta di un provvedimento fondamentale per la salvaguardia della salute dei cittadini e delle piccole imprese che operano in questo settore. Quanto previsto dal cosiddetto decreto Balduzzi e dal decreto del commissario ad acta Zingaretti impone infatti che, dal primo gennaio 2015, ai piccoli laboratori analisi privati sia revocato l'accreditamento trasformandoli di fatto in semplici centri prelievo. Il Decreto del Commissario ad Acta Nicola Zingaretti inserisce un discutibile criterio dimensionale oltre che considerazioni di carattere economico per le strutture accreditate che spazzerà via la piccola e capillare rete di laboratori privati a cui non è stata assicurata la sopravvivenza nemmeno prevedendo la possibilità di consorziarsi pur mantenendo la propria autonomia. Questo significa sottrarre servizi ai cittadini e al territorio che nel laboratorio analisi hanno un punto di riferimento sia sul piano qualitativo che professionale. Quanto sta accadendo dimostra come il presidente Zingaretti continui a disporre e ad imporre provvedimenti sul tema della sanità che penalizzano i territori. E noi, come rappresentanti del territorio, abbiamo il dovere di opporci a scelte che sono scellerate, che risultano al di fuori di logiche funzionali oltre che economiche. Scelte che rischiano di soffocare un importante indotto mettendo a rischio oltre 2000 operatori del settore che, dal 1° gennaio 2015, potrebbero perdere il proprio lavoro. La salvaguardia, la valorizzazione della rete territoriale e della medicina di prossimità non deve essere difesa solo a parole".

Lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali Giuseppe Simeone (FI) e Fabrizio Santori

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