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(ASI) "Procedere in modo burocratico e solo sulla base di 'numeri' alla disattivazione dei punti nascita, soprattutto negli ospedali montani, così come previsto dal Piano di riordino, significa lasciare decine di migliaia di persone senza assistenza e senza cura, violando il principio costituzionale del diritto alla salute".

Lo dichiara il presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario che ha presentato un'interrogazione al Ministro della Salute in merito al decreto del Presidente della giunta regionale Calabria volto a disattivare dei punti nascita anche presso i presidi ospedalieri di San Giovanni in Fiore (CS), Melito di Porto Salvo (RC) e Acri (CS). "Il ministro Fazio - chiede Belisario - è a conoscenza delle citate misure adottate da Presidente della Regione Calabria nella sua veste di commissario ad acta? Quali iniziative concrete intende prendere affinchè si eviti l'abbandono di intere zone di montagna e delle aree interne calabresi private del diritto alla salute?". "Tra l'altro, la scelta dei punti nascita da disattivare, effettuata sulla base di quanto previsto dal ministero, non tiene conto delle condizioni del territorio. Per questo, considerando che prossimamente sarà in discussione il federalismo regionale, chiudere certe strutture significa mettere in pericolo la vita di chi cerca di raggiungere in tempi utili l'ospedale di Cosenza, ad esempio, o quello di Rossano Calabro (CS), a causa delle condizioni delle strade di collegamento della zona, spesso interessate da eventi metereologici che le rendono impraticabili e anche minacciate seriamente con eventi franosi". "E' ora di girare pagina e - conclude Belisario - assicurare a tutti i cittadini uguale diritto a una sanità di qualità che salvaguardi la vita di mamme e bambini".

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