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(ASI) Si fanno sempre più intensi e proficui i rapporti tra l’Italia ed il Messico, rafforzati dalla recente visita del presidente del Consiglio Letta nel paese centroamericano. Tre giorni intensi per una visita che un primo ministro italiano non effettuata dal 1990, all’epoca andò Giulio Andreotti.

Alla base del viaggio ovviamente motivazioni economiche, anche perché il Messico rimane una delle principali economie mondiali con numeri molto positivi. Alla missione hanno partecipato anche alcune tra le più grandi aziende italiane, anche perché colossi come Pirelli e Ferrero da tempo investono nel paese americano.

Volendo tratteggiare un bilancio si può tranquillamente dire che la tre giorni è stata molto fruttuosa per ambo le parti.

Molti i patti e le intese bilaterali siglate: si va da quella tra Letta e Pena Nieto, presidente del Messico, destinata a consolidare i rapporti tra i due paesi alle modifiche apportate alla convenzione del trasporto aereo; passando per un memorandum d’intesa per la cultura e l’arte.

Per quanto riguarda poi temi più strettamente economici e finanziari importante segnalare il memorandum siglato da Giovanni Castellaneta, numero uno di Sace per la cooperazione nel credito alle esportazioni tra Sace e il Banco Nacional del commercio estero. Il gruppo Enel ha portato a caso un accordo con l’Istituto di ricerca elettrico messicano per la cooperazione nelle generazione geotermica e per le cosiddette “smart grids”, ovvero le reti di trasporto e distribuzione elettrica in grado di ottimizzare l’attività grazie al supporto informatico, mentre Tecna si è impegnata a investire nella produzione di biodiesel in Messico.

Per quanto rigurada l’Eni da segnalare l’apertura di un ufficio di rappresentanza a Città del Messico.

Roma e Città del Messico non sono mai state così vicine.

Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia

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