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(ASI)  "Il governo ha svolto una funzione rilevante innanzitutto nel momento in cui si tratto’ di salvare il Gruppo fiat nel 2004, realizzando l’accordo di programma che permise all’azienda di ripartire con nuovi assetti anche in relazione alla collaborazione col Gruppo Chrysler. Ha quindi favorito il dialogo far le parti nella dimensione della fabbrica, detassando la parte del salario frutto della contrattazione aziendale".

 

Cosi’ si e’ espresso il nostro ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Maurizio Sacconi, rispondendo durante il question time ad un’interrogazione dei deputati del Pdl Baldelli e Scandroglio con cui si chiedeva al governo quale sia lo stato dell’arte della trattativa sullo stabilimento Fiat di Mirafiori e quali siano gli interventi messi in atto dall’esecutivo per favorire una conclusione positiva della vicenda.

Sacconi ha poi ricordato come "quelle parti del salario che sono espressione di maggiore produttivita’ - premi, indennita’ di turno e straordinari - godano di una tassazione secca al 10 per cento anziche’ del 23 per cento". Venendo poi all’ormai imminente consultazione degli operai della fabbrica Fiat di Mirafiori sul loro nuovo contratto, Sacconi ha spiegato che "la posta in gioco del referendum e’ straordinariamente importante per lo sviluppo del Paese", e che "in caso di rifiuto dell’accordo Torino perderebbe una grande realta’ produttiva e verrebbe meno il cuore pulsante della filiera dell’automobile anche in termini di sviluppo, innovazione e ricerca nell’ottica di una mobilita’ sostenibile".

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