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Confcommercio: purtroppo la caduta dai consumi non è ancora terminata.  Eliminare l’incremento iva per evitare che raggiunga minimi storici.

(ASI) Non condividiamo il cauto ottimismo di Confcommercio. Anzi, a nostro parere, la ripresa è sì lontana, per di più non è nemmeno terminata la contrazione dei consumi. Per averne una conferma basta guardare gli ultimi dati raccolti dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che ha aggiornato le rilevazioni relative all’andamento dei consumi.

Quest’ultimo, nel biennio 2012-2013, ha raggiunto quota -7,8% (prima dell’estate si attestava a -7,3%).

La caduta complessiva della spesa delle famiglie raggiunge la cifra impressionante di circa 56 miliardi di Euro.

È ovvio che l’economia non può che continuare a risentire degli effetti negativi di tale andamento, sia sul fronte della produzione che su quello dell’occupazione.

“Per questo riteniamo fondamentale che il Governo intervenga urgentemente per una ripresa del potere di acquisto dei cittadini, attraverso investimenti per il lavoro ed attraverso la categorica e definitiva eliminazione dell’incremento IVA da ottobre.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

Non dimentichiamo, infatti, che l’IVA avrà ricadute (dirette ed indirette) estremamente pesanti per le famiglie: +207 Euro annui per una famiglia media, mentre l’aggravio per una famiglia di 4 componenti sarà di +331 Euro annui.

Eliminare l’incremento di tale imposta è indispensabile per determinare un’inversione di tendenza nei consumi e rilanciare finalmente la domanda interna in forte crisi, persino in settori “impensabili” come quello alimentare.

 

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