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Elezioni. Gli italiani bocciano i tecnici, l'Europa del "rigore". Grillo unico vincitore. Ma il Bel Paese è ingovernabile
(ASI) L'Italia si è espressa con un voto chiaro e forte. Bocciata la poltica dell'austerità, del rigore e dei sacrifici imposte ai popoli dell'Europa dai banchieri e dalla tedesca Merkel. Il segnale che viene dal popolo italiano è molto significativo e deve servire da monito ai banksters di Bruxelles. Occorre affrontare da subito i grandi problemi partendo dall'emergenze sociali. Non prendere atto della volontà popolari espresse in Italia, in una nazione fondatrice dell'Europa, sarebbe un grave errore dagli scenari molto pericolosi.

Vince di misura Bersani, Un successo di Pirro visto che nesuna coalizione ha la maggioranza nei 2 rami del parlamento. L'Italia , a meno di eterogenei inciuci ed improponibili alleanze - unioni di fatto che tradirebbero le volontà emersa dalle urne - è pratiamente ingovernabile. Emerge la grande rabbia degli italiani, desiderosi di radicali cambiamenti. La maggior parte dei connazionali è stufa di subire le scelte economiche dell'Europa e di pagare sulla propria pelle la recessione, che diventa ogni giorno di più insopportare. La vera novità del panorama politico italiano è rappresentata da Grillo, unico vero vincitore. Grande recupero di Berlusconi che si afferma nelle regioni importanti. Escono dalla scena politica i protagonisti  di "Mani pulite" Fini e Di Pietro.  Così come non entrano negli scranni di Montecitorio il magistrato Ingroia (Rivoluzione Civile) e l'economista Giannino(Fermare il Declino). Infine, nonostante il sostegno dei poteri forti, dei guru della finanza internazionale, della Merkel, di alcuni importanti settori del clero italiano, del presidente della comunità di S.Egidio Riccardi e del cattolico Casini,  è miseramente fallita la proposta poltica di Monti. I
n questa consultazione elettorale il professore della Bocconi, voluto da Napolitano a capo dell'esecutivo tecnico, è il vero perdente . Lo è insieme al Presidente della Camera Fini e Casini che vede clamorosamente ridimensonata la rappresentanza in parlamento del suo partito.
La prospettiva politica che ci aspetta, visti i numeri, è difficile da immaginare. In ogni caso, piuttosto che ricercare insostenibili alchimie politiche  e fare il cosiddetto "governicchio", è meglio programmare il primo possibile il ritorno alle urne e far decidere il popolo sovrano.
Ettore Bertolini - Agenzia Stampa Italia

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