(ASI) Madrid - Il 14 settembre 2025 una marea umana di oltre 100.000 persone ha invaso le strade della capitale spagnola per manifestare a favore della Palestina, bloccando la tappa finale della Vuelta, la più importante corsa ciclistica del Paese.
La protesta, pacifica ma determinata, ha costretto gli organizzatori ad annullare l’evento sportivo, trasformando la Gran Via e il Paseo del Prado in un palcoscenico di denuncia contro l’occupazione israeliana e la guerra a Gaza.
Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez ha espresso il suo pieno sostegno ai manifestanti: «La nostra ammirazione va al popolo spagnolo che si mobilita per cause giuste come quella della Palestina. La Spagna si distingue come esempio orgoglioso nella difesa dei diritti umani».
Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha pronunciato parole durissime contro il governo israeliano, accusandolo apertamente di genocidio nella Striscia di Gaza. In una dichiarazione ufficiale alla Moncloa l’8 settembre 2025, Sánchez ha affermato: “Quello che fa Israele non è difendersi, è sterminare un popolo indifeso e violare le leggi del diritto umanitario”. La reazione del Governo spagnolo si traduce in un pacchetto di sanzioni per contrastare le operazioni militari israeliane.
Tra le misure⁾:
- Embargo totale sulla vendita di armi a Israele
- Divieto di transito nei porti e nello spazio aereo spagnolo per navi e aerei con equipaggiamento militare destinato a Tel Aviv
- Divieto d’ingresso in Spagna per funzionari israeliani coinvolti nel conflitto
- Sospensione di programmi di cooperazione con aziende israeliane legate al settore bellico
- Sostegno attivo alle cause legali contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia
- Campagna diplomatica per isolare Israele nei consessi internazionali, inclusi eventi culturali e sportivi
Sánchez ha anche paragonato la situazione a quella della Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, chiedendo che Israele venga escluso dalle competizioni sportive internazionali: “Perché espellere la Russia e non Israele dopo l’invasione di Gaza?”
La reazione israeliana
Le reazioni da Tel Aviv non si sono fatte attendere. Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha attaccato duramente il governo spagnolo, accusandolo di incitamento e definendolo «una vergogna per la Spagna»⁽. Israele ha annunciato il ritiro dalla prossima edizione del Mobile World Congress di Barcellona e minaccia ulteriori misure diplomatiche.
La manifestazione di Madrid non è un caso isolato. In tutto il mondo cresce il sostegno alla causa palestinese, mentre si intensificano le critiche verso il governo israeliano, accusato da più parti di crimini contro la popolazione civile di Gaza. La voce della società civile si fa sempre più forte, chiedendo giustizia, dignità e libertà per il popolo palestinese.


