(ASI) L’Ucraina è sempre più sola? Il presidente statunitense Donald Trump vorrebbe abbandonarla al suo destino mentre Polonia e Francia cercano di costruire alternative trovando nell’arroccamento e nell’aumento delle spese per la difesa l’unica soluzione o strada percorribile.
Trump tuttavia ha rilasciato dichiarazioni su un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina che dovrà essere imminente, pena dazi oltre la norma per la Russia di Putin. Il Presidente nel suo essere a volte contraddittorio, ha annullato l'invio di armi a lungo raggio in Ucraina, isolandosi. I rifornimenti e gli armamenti qualora verranno spediti in Europa, dovranno essere pagati dagli Stati membri dell’UE, vista la politica protezionista USA, Trump preme per un cessate il fuoco immediato tra le due parti, ma non è in reale accordo con i Paesi “alleati”.
Nel dettaglio Trump avrebbe promesso dazi al 100% per la Russia qualora non si raggiunga un accordo sul cessate il fuoco entro 50 giorni. Ma le parole del presidente Statunitense non hanno fatto breccia nelle menti degli alti rappresentanti russi che hanno ignorato come lo stesso presidente Putin le parole del presidente statunitense come riportato da fonti locali.
L’ucraina sembra destinata ad essere lasciata sempre più sola. Tuttavia lo scenario più possibile riguarderebbe l’acquisto da parte dell’UE delle armi americane che poi verrebbero “girate” a Kiev, escludendo un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti come sopradetto.
Come difatti già accennato, la propaganda russa ha definito le minacce come "ultimatum teatrali", con Medvedev e Ryabkov che le hanno criticate come irrilevanti. Putin ha per ora ignorato pubblicamente le contromisure, analizzandole senza rispondere direttamente.
L’Unione Europea si arrocca e corre ai ripari. La Polonia sta spendendo circa il +4,7% del PIL per la difesa. Francia e altri Paesi membri investono per conto loro per scongiurare una crisi peggiore.
Quello di cui stiamo trattando sembra quasi una corsa al riarmo come è stata già vista un secolo fa, molti lettori si domandano se non si stia rivivendo l’incubo della scintilla che scatenò i primi due Conflitti Mondiali.
Nel frattempo, aumentano le forme di protezionismo, isolazionismo, riarmo in contesto generale, e diffidenza tra i vari Paesi. Le guerre a cui stiamo assistendo sia in Medioriente che alle porte dell’Europa in Ucraina, ultimo baluardo a difesa del cuore europeo, sono state definite come una potente minaccia per un escalation a livello mondiale.
L’Unione Europea ha sempre più timore di una escalation con il possibile coinvolgimento di un Paese NATO.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia


