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Afghanistan: Nato da fine 2013 cambia ruolo - Modello Italia di partenariato: formazione e formazione e aiuto a sviluppo

(ASI) Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, annunciaa Bruxelles che dalla fine del 2013 il ruolo delle forze Isaf si concentrerà in attività di addestramento e assistenza delle forze afghane, mentre l’Italia, parte essenziale della coalizione internazionale in Afghanistan, rinnova il suo impegno, peraltro già operativo, per la formazione, l’addestramento e il mentoring, nonché l’aiuto allo sviluppo.

 Il Presidente afghano Hamid Karzai,proprio da Roma ha avviato il suo tour europeo e nella capitale italiana ha firmato con il Presidente del Consiglio, Mario Monti, un accordo bilaterale che punta a rafforzare il dialogo politico, la sicurezza e cooperazione tra le forze di polizia, ma anche la collaborazione economica e la lotta al narcotraffico. Il particolare rilievo assunto dagli esiti positivi e dalle intese sottoscritte dal Presidente afghano Karzai in Italia è stato uno dei temi al centro dell’incontro alla Farnesina tra il ministro Giulio Terzi e il Generale John R. Allen, comandante dell'International Security Assistance Force (ISAF) in Afghanistan. L'incontro ha fornito al Generale Allen l'occasione per ringraziare Terzi per il fondamentale ruolo dell'Italia nei diversi settori della presenza internazionale in Afghanistan e per manifestare la grande ammirazione per come i militari italiani operano, in maniera esemplare, all'interno dell'Isaf soprattutto in questa delicata fase di transizione. Il ministro Terzi ha ribadito, sulla scia del ruolo che l’Italia si è saputo ritagliare in Afghanistan, in accordo con gli alleati, l'impegno dell'Italia anche sul piano dell'assistenza civile, e della formazione in particolare, proprio per accompagnare un passaggio "cruciale per il futuro dell'intera regione".

A Bruxelles il Segretario Generale della Nato ha fatto precedere l’annuncio del cambiamento di ruolo delle forze Isaf con la conferma che la data per la fine della transizione in Afghanistan resta immutata a fine 2014, come deciso al vertice di Lisbona. "Restiamo fermi alle decisioni assunte al vertice di Lisbona", che prevede il passaggio completo della responsabilità della sicurezza in mani afghane entro fine 2014, ha detto Rasmussen. "La transizione continuerà per tutto il 2012. Ci aspettiamo che le ultime province afghane passino sotto controllo delle forze di sicurezza afghane nella seconda metà del 2013", ha aggiunto il capo dell'Alleanza. "Da quel momento il nostro ruolo gradualmente cambia: da combattente a maggiormente focalizzato alla formazione e al training", ha precisato Rasmussen. "E' assolutamente importante che questo cambio di ruolo avvenga in coordinamento e prenda in conto la situazione sul terreno", ha ammonito. I ministri della Difesa Nato si consulteranno su questo ma le decisioni di Lisbona - ha ribadito Rasmussen - "restano i pilastri della nostra strategia e l'Alleanza manterrà solidarietà e coesione".

 

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