(ASI) Dopo le polemiche suscitate dalla decisione del presidente argentino Javier Milei di aumentarsi lo stipendio il primo mandatario del paese indiolatino ha annunciato di aver revocato il testo bloccando anche gli aumenti per i suoi ministri.
Le opposizioni avevano duramente contestato la norma soprattutto in considerazione della crisi socioeconomica che attraversa il Paese e della sua politica di aggiustamento delle casse pubbliche.
Nello specifico la misura contestata prevedeva un aumento delle retribuzioni del 50%, e Milei aveva giustificato questa decisione spiegando: “Mi hanno appena informato che a seguito di un decreto firmato dall'ex presidente Cristina Kirchner nel 2010, che stabiliva che i funzionari politici dovessero sempre guadagnare di più dei dipendenti della pubblica amministrazione, è stato concesso un aumento automatico al personale politico di questo Governo”.
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione