Ortega tuona, “Ue deve rispettare Nicaragua”

/ASI) Il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, ha invitato nuovamente l’Unione europea a rispettare il suo paese, difendendo la decisione di non firmare la risoluzione del vertice tenutosi a Bruxelles tra l'Alleanza europea e la Celac.

Parlando in occasione del 44esimo anniversario della Rivoluzione Sandinista, Ortega ha tuonato: “Vogliamo che ci rispettino; loro (l'Ue) vogliono essere alla guida del Nicaragua, quello che vogliono è sostituirsi ai governi rivoluzionari dell'America Latina”.
Il leader sandinista ha poi spiegato che nel corso del vertice tenutosi a Bruxelles il 17 ed il 18 luglio gli europei hanno fatto pressioni sul presidente filoatlantico dell’Ucraina Volodimir Zelenski affinché fosse presente all'incontro ma “la maggior parte dei paesi Celac non ha accettato e non voluto la presenza” dell’uomo forte di Kiev.
Sempre Ortega ha poi rivelato che i rappresentanti dei paesi europei hanno cercato di inserire nella risoluzione finale del vertice, che deve essere adottata all'unanimità, “alcuni paragrafi per cercare di incolpare la Federazione Russa per tutto ciò che accade in Ucraina, ma il Nicaragua si è opposto”. Allo stesso modo, ha ricordato che l'Ue ha promesso di concedere circa 100 miliardi di dollari all'anno all'America Latina e ai Caraibi a partire dal 2020 per la questione dell'ambiente, ma non ha dato seguito a quelle parole.
“Prendono rapidamente miliardi di dollari per darli all’Ucraina, ma non possono prendere i soldi per la pace, per la lotta alla povertà, per proteggere l'ambiente in America Latina e nei Caraibi”, ha aggiunto.
Ortega ha anche fatto che il Nicaragua ha avanzato proposte da includere nella risoluzione finale, ma sono state respinte dagli europei, in particolare aveva proposto di sollecitare gli Stati Uniti a non consegnare bombe a grappolo in Ucraina; di far pressioni sugli Usa affinché questi si conformino alla sentenza della Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia per risarcire il Nicaragua degli “atti di terrorismo” commessi contro il paese.

Fabrizio Di Ernesto -  Agenzia Stampa Italia

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