Per rogo del Corano, l'Iraq espelle l'ambasciatore della Svezia.

Difesa e crisi dei valori. I mussulmani rispettano Maometto, i cristiani hanno ormai archiviato Gesù.

(ASI) Seria crisi diplomatica fra Iraq e Svezia: potrebbe coinvolgere tutto il mondo mussulmano che si è sentito ferito e vilipeso nei valori religiosi fondanti. Tutto ha avuto inizio con il gesto scellerato e dissacratore di un dissidente iracheno che ha bruciato a Stoccolma pagine del Corano davanti alla principale moschea.Ma ciò che ha gettato ulteriore benzina sul fuoco è stata la condotta delle autorità svedesi che addirittura hanno concesso l'autorizzazione  ad una seconda manifestazione che avrebbe dovuto svolgersi secondo analoghe modalità blasfeme - giustificandola - con una presunta difesa del 'diritto alla libera espressione'.  Di qui la decisa reazione degli iracheni che all'alba hanno assaltata e bruciata la sede diplomarica svedese a Bagdad.  A questo episodio hanno fatto seguito  schermaglie diplomatiche culminate con l'espulsione dell'ambasciatore svedese dall'Iraq e il richiamo da Stoccolma dell'ambasciatore iracheno. 

Nel mondo islamico esiste ancora il reato di blasfemia, cioè non si può impunemente imprecare contro il profeta Maometto. Il problema in Occidente  non sussiste: Gesù è stato messo 'in pensione'... da tempo.

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