(ASI) La Cina ha reagito con durezza alla proposta dell'Oms di una nuova missione a Wuhan alla ricerca delle origini del Covid-19, definendo l'iniziativa, che punta anche a verificare l'ipotesi di un incidente di laboratorio, come "arroganza verso la scienza".

Zeng Yixin, numero due della Commissione sanitaria nazionale, ha detto che considera il caso definitivamente chiuso, dopo la missione di inizio anno degli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità compiuta assieme a colleghi cinesi nella città dove per primo è stato rilevato il virus alla fine del 2019.

Una chiusura che la Casa Bianca ha definito "irresponsabile" e "pericolosa" per bocca della portavoce di Washington Jen Psaki e che anche l'Ue ha censurato, appoggiando apertamente la richiesta dell’ ente internazionale in nome della garanzia della "trasparenza".

Pechino invece non ha alcuna intenzione di tornare sul banco degli imputati e a pochi giorni dalla richiesta, più dettagliata dell'agenzia Onu, ha tenuto una conferenza stampa dedicata al 'tracciamento dell'origine del Covid-19', schierando la prima linea dei suoi esperti in materia.

La nazione del Dragone non accetterà mai una seconda indagine "poiché ignora il buon senso e sfida la scienza", ha tuonato Zeng con toni mai così duri verso l'Oms, accusato finora al contrario dall'Occidente di essere stato troppo morbido con Pechino.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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