(ASI) E’ in vigore. La tanto discussa e criticata legge, varata dal Parlamento magiaro, che vieta l'esposizione e la diffusione di contenuti riguardanti l'omosessualità ai minori rientra pienamente nell’ ordinamento giuridico dell’ Ungheria.

Molte critiche sono state sollevate da alcune nazioni del vecchio continente e in particolare dalla presidente della Commissione europea.

Ci sono però i dovuti distinguo, soprattutto in Italia tra gli alleati del partito del leader di Budapest.

“Ricordo che von der Leyen è stata eletta con i voti di Ungheria e Polonia”, ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini, respingendo le critiche nei confronti: Partito Democratico, Forza Italia e Movimento Cinquestelle si sono schierati contro il premier ungherese Viktor Orban, a differenza di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, suoi preziosissimi alleati nel Parlamento del vecchio continente. Anche il mondo dell’ associazionismo ha preso parte al dibattito pubblico.

“Il provvedimento – ha sottolineato, ad esempio, in una nota Adriano Crepaldi, presidente di Azione Cristiana Evangelica, associazione che collabora politicamente con Fratelli d’ Italia -, rappresenta la speranza per il futuro e forma “un argine alle insensate frasi tenebrose, veri e propri deliri suggeriti da piccole lobby rumorose, espresse più volte dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen”. Ha posto in risalto che “l’ Unione europea rispetti il diritto internazionale, lasciando ai popoli la libertà di autodeterminarsi. Bruxelles eviti altre indebite ingerenze, negli affari interni delle nazioni, al fine di alimentare la dittatura del pensiero unico con la scusa di voler tutelare diritti civili inesistenti”.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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