(ASI) Si consolida ogni giorno di più, come è stato previsto anche recentemente dagli esperti dopo le sempre maggiori fratture con Washington, l’ asse d’ acciaio tra Mosca e Pechino.

Le relazioni di entrambe, ma soprattutto del Cremlino col paese d’ Oltreoceano, sono ai minimi termini. Stanno emergendo così le vecchie logiche da Guerra Fredda che avevamo lasciato nei libri di Storia. Gli spettri antichi dunque paiono tornare a galla. Siamo davanti probabilmente al famigerato “Grande Reset” delle relazioni internazionali. Questo è stato certamente il tema centrale del vertice bilaterale di Russia e Cina, oggi nella città di Guilin situata nel territorio del gigante asiatico, su tematiche geopolitiche scottanti per il mondo. I ministri degli Esteri, di ambo le parti, hanno affrontato diversi argomenti, di stretta attualità, per provare a individuare strategie volte a porre un argine alle nubi che incombono minacciose all’ orizzonte. I rappresentanti delle due superpotenze hanno lanciato un fortissimo monito agli Usa. “"Gli Stati Uniti – hanno tuonato - dovrebbero riflettere sui danni arrecati alla pace e allo sviluppo globali". Fermino – hanno ammonito subito dopo - il bullismo e smettano di "interferire nelle questioni interne".

Sergey Lavrov e Wang Yi hanno proposto la loro soluzione, facendo appello alla comunità internazionale per un impegno verso l' attuazione del “vero multilateralismo” impostato su una seria cooperazione. Hanno domandato anche la promozione della coesistenza pacifica e dello sviluppo comune di Paesi diversi tra loro.

Washington - hanno aggiunto i responsabili delle due diplomazie - revochino immediatamente le loro sanzioni in vigore nei confronti dell' Iran e tornino all' accordo sul nucleare siglato con Teheran. L’ obiettivo è quello di scongiurare ulteriori rischi di nuove guerre per l’ intera zona mediorientale.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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