(ASI) Sale la tensione tra Iran e Israele. Quest’ultimo deve aspettarsi una rappresaglia, della Repubblica Islamica, per l'uccisione, il 27 novembre scorso, di Mohsen Fakhrizadeh.

Il governo ha attribuito infatti la paternità dell’omicidio, dello scienziato atomico, allo Stato ebraico. Lo ha ribadito ieri il portavoce delle Guardie della rivoluzione. Il generale Ramezan Sharifh ha sottolineato, nella conferenza stampa tenuta nella capitale, che i servizi segreti di Benjamin Netanyahu hanno utilizzato "strumenti avanzati elettronici controllati da satellite" per attuare l’agguato, nei confronti del responsabile programma nucleare del paese degli Ayatollah, avvenuto nella parte orientale della capitale dei Pasdaran. Ha ricordato inoltre che “negli ultimi 70 anni, il regime sionista ha assassinato 2.700 personaggi di spicco delle nazioni musulmane nella regione". Il giornale “Kayhan”, vicino alla Guida suprema Ali Khamenei, ha chiesto intanto di attaccare il nemico già nei prossimi giorni, sostenendo che "nessun sistema di difesa è capace di contrastare i missili balistici iraniani". Tale opzione potrebbe mutare, a parere del quotidiano, gli equilibri militari e politici nella regione mediorientale. Le conseguenze potrebbero essere certamente drammatiche non solo per quell’area, del mondo, ma anche per l’intera comunità internazionale.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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