(ASI) Il divieto delle autorità non è bastato a fermare la volontà dei manifestanti di scendere in piazza. Nuovi cortei sono stati organizzati così, nelle ultime ore ad Hong Kong, nonostante l’assenza del via libera della polizia per la paura di rivolte.

Centinaia di persone si sono radunate, nel primo pomeriggio, al Southorn Playground di Wan Chai. Gli organizzatori dell’evento, componenti del Civil Human Rights Front (movimento in difesa dei diritti umani), hanno espresso in tale modo il desiderio di democrazia contestando, ancora una volta, la legge sulle estradizioni in Cina proposta dalla governatrice Karry Lam, la cui politica è ben vista però da Pechino. Quest’ultimo è pronto a inviare l’esercito, se richiesto dalla responsabile del governo locale, per aiutare a ripristinare l’ordine pubblico. Gli Stati Uniti e buona parte della comunità internazionale hanno invitato più volte le parti al dialogo, ammonendo al contempo il gigante asiatico a non reprimere le legittime aspirazioni popolari degli abitanti dell’isola. Il ministero degli Esteri, del presidente Xi Jinping, ha sottolineato la necessità di non interferire nella questione, ricordando in particolare al leader della Casa Bianca Donald Trump il principio, valido a livello internazionale, della non ingerenza negli affari interno di uno stato sovrano.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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