(ASI) Ancora alta tensione tra le due maggiori superpotenze a causa della crisi siriana.

Il ministero degli Esteri di Mosca ha respinto le accuse di Washington relative ai presunti tentativi del Cremlino di facilitare le forniture di petrolio al paese di Bashar al – Assad. Il dicastero ha reagito così all’estensione delle sanzioni, contro Vladimir Putin, giustificate dal continuo appoggio di quest’ultimo al proprio alleato mediorientale. Tali posizioni paiono essere delle “dichiarazioni di sostegno” ai terroristi e mostrano il desiderio, degli Usa, di “impedire la ricostruzione” delle zone danneggiate dalla guerra iniziata nel 2011. La Russia ritiene che – si legge nella nota divulgata dall’agenzia di stampa Tass - le principali ragioni di tali provvedimenti punitivi siano radicate nella lotta all’interno del mondo politico americano. Ciascuna delle parti prova, in tale ambiente – conclude il comunicato - , ad “ottenere punti con qualsiasi mezzo, in particolare prendendo provvedimenti a livello internazionale, passi che si rivelano goffi”.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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