(ASI) Nuove minacce alla pace in Medioriente e alla stabilità della comunità internazionale. Israele ha reagito immediatamente al nuovo lancio di missili di ieri sera, da parte delle fazioni palestinesi a Gaza, contro il proprio territorio. 

Tel Aviv ha avviato subito infatti, come risposta, intensi raid aerei in diverse zone della Striscia. Le autorità di quest’ultima hanno sparato, nella parte meridionale dello Stato ebraico, altri vettori che hanno costretto la popolazione locale a trovare riparo nei rifugi. Gli atti ostili sono proseguiti per tutta la notte e nella mattinata di oggi. Il governo di Benjamin Netanyahu, che è sostenuto dagli Stati Uniti, ha puntato l’indice contro Hamas e la Jhad Islamica. I membri di tale struttura, appoggiati dalla Siria e dall’Iran, hanno comunicato di aver raggiunto, grazie alla mediazione dell’Egitto, il tanto sospirato cessate il fuoco. Gerusalemme non ha reagito però, al momento, a questo tentativo di diminuire la tensione nell’area. Ha comunicato invece la possibile estensione delle attività belliche, lasciando intendere che essa potrebbe avvenire nei confronti dei soldati di Damasco e di Teheran, che sono alleati tra loro e godono, da anni, della protezione militare di Russia e Cina.

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Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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