(ASI) Torna alta la tensione in Europa orientale. Il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha dichiarato di aver firmato oggi il decreto col quale pone fine al Trattato di amicizia, siglato nel 1997 tra le parti ed entrato in vigore nel 1999, con Mosca.

Il provvedimento, preparato dal ministro degli Esteri su ordine del leader di Kiev lo scorso 28 agosto, era stato definito “anacronistico”. La scelta attuata potrebbe generare nuove ostilità, tra i due paesi, con possibili e gravi conseguenze per gli equilibri geopolitici globali causate dai differenti punti di vista tra Vladimir Putin, il cui esercito ha occupato la Crimea nel 2014 nonostante la dura condanna della comunità internazionale e Donald Trump che ha fornito, recentemente, armi letali ai militari di Kiev che lottano contro i ribelli indipendentisti. Le divergenze, tra Russia e Ucraina, hanno raggiunto un nuovo apice, nelle scorse settimane, in seguito all’uccisione, nell’attentato del 31 agosto scorso, del presidente della Repubblica popolare del Donbass Alexander Zakharchenko. Il Cremlino, che tutelava quest’ultimo, aveva attribuito subito la paternità dell’accaduto ai i servizi segreti del paese ostile con l’appoggio dell’Occidente. Le accuse erano state respinte, tuttavia, dalla stessa intelligence ucraina che aveva confermato, invece, la propria estraneità nella progettazione e nell’attuazione dell’agguato, compiuto con un’ autobomba in un bar nel centro di Donetesk, volto a eliminare l’esponente separatista.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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