(ASI) Gli Stati Uniti e la Russia sono arrivati ad un passo dallo scontro militare diretto in Siria. Lo ha annunciato, in un’intervista, Bashar al Assad.

Quest’ultimo ha rivendicato inoltre i propri successi nella lotta contro il terrorismo che sta combattendo, ormai da anni, nel paese. Il rais ha confermato che sono in corso delle trattative con i curdi, sostenuti dagli americani, ma non ha escluso un’azione militare in caso di fallimento delle trattative. “Libereremo la zona con la forza” se necessario, ha assicurato, sfidando così Washington che aveva minacciato, venerdì scorso, una dura risposta in caso di escalation. Il leader di Damasco ha intimato, dunque, al pentagono di ritirare le proprie truppe per evitare spiacevoli conseguenze, confermando l’assenza dei soldati di Teheran in loco. Ha smentito in tale modo le affermazioni contrarie di Israele, stretto alleato della Casa Bianca, che vede una potenziale espansione del paese degli Ayatollah, ai propri confini, come una seria minaccia alla sua sicurezza. I rischi di un probabile conflitto regionale in quell’area potrebbero aumentare generando, nel caso in cui dovessero concretizzarsi, gravi ripercussioni sulle già fragili relazioni, geopolitiche ed economiche, tra i membri della comunità internazionale.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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