(ASI) La coalizione anti Isis guidata dagli Stati Uniti ha lanciato in Siria nelle ultime ore, nella parte orientale del fiume Eufrate al confine con l’Iraq, un attacco militare nei confronti delle forze governative del rais, sostenute da Mosca e da Teheran, che tentavano di impadronirsi del pozzo petrolifero di Dayr az – Zor.

Gli alleati occidentali hanno respinto così quella che, a parere di Washington, è stata un’azione ostile ingiustificata “contro il quartier generale delle Forze democratiche siriane”. Un ufficiale del pentagono ha dichiarato che 100 miliziani sostenuti da Bashar al – Assad sono stati uccisi nei raid, ma è rimasto anche ferito un combattente della fazione opposta. "Il recente incidente dimostra ancora una volta che la presenza militare illegale degli Stati Uniti in Siria è in realtà finalizzata a prendere il controllo delle risorse economiche del paese e non a combattere contro l'Isis”, ha tuonato il ministero della difesa russo in una nota. La tensione tra le due superpotenze continua quindi a crescere, rendendo il futuro di quella zona e del mondo sempre più incerto.

 

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Continua a leggere