(ASI) Continua a Santo Domingo il dialogo tra il governo venezuelano e l'opposizione nel tentativo di trovare un accordo tra le parti dopo gli scontri, anche di piazze, dei mesi scorsi.


Il presidente Nicolas Madura da parte sua ha ribadito la necessità di scendere a patti con l'opposizione, anche "al di là delle differenze", dicendosi pronto a firmare un accordo anche se la strada è ancora in salita.
A complicare il dialogo le nuove sanzioni varate dall'Unione europea.
Nel frattempo le autorità di Caracas hanno dato mandato di convocare le presidenziali entro il 30 aprile, una decisione non gradita dall'opposizione che ha visto in ciò un tentativo di rafforzare la posizione del governo.
Ai colloqui prenderanno parte, tra gli altri, l'ex presidente del governo spagnolo e mediatore della crisi José Luis Rodriguez Zapatero, e i ministri degli Esteri di Cile e Nicaragua, due degli attori internazionali scelti dalle parti per accompagnare il colloquio. Attesi anche gli uomini della delegazione governativa e i ministri degli Esteri di Nicaragua, Bolivia e San Vicente e Granadine.
Nel corso di una conferenza stampa tenuta domenica e rilanciata da tutti i media locali, il presidente Maduro ha rilanciato l'apertura del negoziato "trovare la strada della pace e della convivenza", dicebndosi "pronto a firmare un accordo con l'opposizione". "Al di là delle critiche che ho nei confronti dell'opposizione, ho l'obbligo di arrivare ad accordi per la pace", ha sottolineato Maduro.
Da parte loro, i partiti di opposizione riuniti nella Tavola dell'unità democratica (Mud) hanno confermato la loro presenza per "esigere le garanzie elettorali che permettano elezioni giuste" creando le condizioni "per propiziare un cambio" e al tempo stesso "protestare contro le ultime decisioni del governo e contro il progredire della sua visione totalitaria".

Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia

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