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(ASI) "Finora l'Europa è stata debole e inefficace. E' in ritardo sulle grandi sfide e, al suo interno, è prevalsa la logica dello status quo".

Così il Ministro Franco Frattini intervenendo ad una tavola rotonda sulla gestione dei flussi migratori e l'eventuale riforma del Trattato di Schengen, organizzata a Parigi dall’UMP. E il caso della Danimarca, che ha annunciato di far ripartire i controlli alle frontiere, secondo Frattini è "un segnale allarmante che mostra dove ci potrà portare la pigrizia di un'Europa che esita a prendere in mano" il dossier dell’immigrazione clandestina.

Perché quello che qualcuno "ha voluto far passare per una 'lamentela', era invece un grido d'allarme dell'Italia, nell'interesse suo e degli altri Paesi", ha affermato Frattini, che ha salutato con favore la recente comunicazione della Commissione Europea, con la quale viene sottolineato che l'emergenza immigrazione deve essere affrontata in ambito europeo e necessita di una reale solidarietà tra gli Stati membri. Una comunicazione giunta "finalmente e forse troppo tardi", ha rimarcato Frattini, ma "ora attendiamo seguiti concreti a questa dichiarazione", ha aggiunto augurandosi che al prossimo Consiglio Europeo di giugno si possano raggiungere "progressi significativi" in questo senso. In primo luogo, sullo stesso Trattato di Schengen che "dovrà essere rafforzato e non indebolito".

Frattini ha quindi spiegato che tra la decisione della Danimarca e quelle della Francia quando ha bloccato l'ingresso di tunisini alla frontiera di Ventimiglia, c'è "una grande differenza: perché la Danimarca ha preso una decisione unilaterale mentre quella francese è stata motivata con controlli a campione". Inoltre, "Italia e Francia hanno presentato documenti su cui si attende una risposta europea: mi auguro - ha aggiunto - che la Danimarca faccia lo stesso e spieghi su quali basi ha preso la sua decisione".

L'Europa, insomma, deve saper "coniugare rigore e generosità" come sollecitato, secondo Frattini, anche dal card. Angelo Bagnasco, che visitando Lampedusa ha lanciato un appello a UE e Italia a non dimenticare l'isola, "ponendo il tema vero della lontananza dell'Europa e dell'importanza di coniugare rigore e generosità".

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