(ASI) "Finalmente la Libia ha determinato la sua competenza territoriale nella zona SAR,acronimo di Save and Rescue, che insieme alla Tunisia aveva ratificato nel 1979 ma a cui non aveva mai dato una specifica competenza in miglia marittime.

Tutto ciò fino ad ora aveva permesso alle 10  ONG presenti nel Mediterraneo(Moas, Seawatch, Sos Méditerranée, Sea Eye, Medici senza frontiere, Proactiva Open Arms, Life Boat, Jugend Rettet, Boat Refugee, Save the Children )di giocare sul filo dell’equivoco nelle procedure di salvataggio i cui protocolli furono delineati per casi sporadici e non per chi ne facesse un business forte del fatto che L’area del Mar Libico a sud di quella maltese e confinante con le acque territoriali della Libia non era posta sotto la responsabilità di alcuno Stato, potevano fino a ieri intervenire indisturbate.

Il protocollo farsa che il Governo italiano in queste ore, forse più per propaganda elettorale che per effettiva competenza e autorità,ha tentato di far firmare invano a tutte le ONG operanti nella zona, va subito a decadere di importanza e funzionalità.

Per buona pace del mostruoso network che gira dietro al business migratorio, da OpenPolitics, ad Avaaz ai vari fanatici mondialisti aderenti alle carte di Roma e di Lampedusa, la Libia mette fine a tutto riprendendosi la sua Sovranità territoriale richiamando i legittimi diritti di difesa dei confini.

La Libia mette a discapito delle ONG i primi tasselli di ricomposizione della struttura statale, il cui rispetto dei confini e delle zone di azione è di primaria importanza, verrà accettata davvero da chi ha sempre lamentato una mancanza di interlocuzione chiara col governo di tripolino di avere qualcuno che spara sulle operose e miracolose navi delle ONG?

Ricordo personalmente, alla struttura della ONG MOAS che nella competenza territoriale SAR libica vale anche lo spazio aereo, quindi farei attenzione a sorvolare la zona con nuovo“King Air B 200”, se non sbaglio acquistato da poco, sarebbe un peccato farlo abbattere dalla contraerea Libica buttando più di  5 milioni di euro di aereo". Lo dichiarain una nota Edoardo Maria Anghinelli, Presidente Italia Sicura-ONSCI

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