(ASI) Nella giornata di mercoledì 23 settembre, il primo ministro ungherese Viktor Orbán è volato in Baviera accolto entusiasticamente dal leader della CSU (Unione Cristiano Sociale) di Horst See­ho­fer.

Il partito, egemone nella regione della Baviera, è una sorta di emanazione locale della CDU, attiva nel resto del Paese. Tuttavia il rapporto tra i due partiti si è recentemente incrinato sulla questione dei migranti, dove la CSU, da sempre contraddistinta da un forte carattere autonomista e regionalista, ha espressamente criticato l'operato della cancelliera Angela Merkel e le posizioni dell'SPD, suo alleato nella Grande Coalizione del governo tedesco. Duramente attaccato dai vertici dell'UE per la costruzione di una lunga rete di protezione sul confine serbo-ungherese, Viktor Orbán ha elencato alla stampa tedesca sei proposte ritenute fondamentali per gestire il fenomeno delle migrazioni di massa che hanno coinvolto l'Europa negli ultimi mesi: convincere la Grecia ad adottare un piano di difesa dei propri confini; distinguere i rifugiati dai migranti economici; stilare una lista di Paesi sicuri di cui dovrebbero far parte tutti i membri effettivi o aspiranti dell'UE; ogni Stato membro dovrebbe aumentare il proprio contributo ai fondi per l'emergenza dell'1% riducendo le altre spese dell'1%; stabilire partenariati strategici con Paesi come Russia e Turchia, Paesi senza i quali - secondo Orban - la crisi non potrebbe essere gestita; portare l'emergenza in sede ONU per richiedere un sistema di distribuzione globale delle quote di rifugiati.

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Redazione Agenzia Stampa Italia

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