(ASI) Roma. A seguito dell'invasione israeliana del Libano, nel 1982, trentadue anni fa, l'esercito israeliano ed i suoi alleati commisero un massacro nei campi dei profughi palestinesi Sabra e Chatila, ove le vittime civili inermi palestinesi erano più di tremila, di cui moltissimi di loro bambini e donne.


Tale massacro è stato organizzato ed eseguito con la piena e diretta responsabilità del Ministro della difesa israeliano Sharon.
Alle vittime di Sabra e Chatila si aggiungono, durante l'ultima aggressione, più di 2200 morti, circa 11.000 feriti, la distruzione totale di circa 12.000 abitazioni e il 50% delle infrastrutture di Gaza.
I palestinesi di Gaza e della Cisgiordania continuano ogni giorno a difendersi contro le prepotenze dei coloni, mentre la moschea di Al Aqsa a Gerusalemme sta subendo ogni giorno attacchi da parte dei coloni e delle forze di occupazione.
Oramai una catena continua di massacri e aggressioni da pare dello stato di Israele contro il popolo Palestinese e contro la legalità internazionale. Oggi Israele è l'unico stato al mondo che occupa militarmente un altro popolo e un altro stato, negando al nostro popolo di vivere libero e sovrano in suo stato indipendente con Gerusalemme Est capitale. Ma noi siamo più che determinati a proseguire la strada della legalità internazionale per realizzare l'aspirazione del nostro popolo alla libertà, sovranità, e indipendenza
Ambasciata di Palestina

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