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(ASI) Si aggrava il bilancio delle vittime negli scontri scoppiati da martedì scorso in Libia. Secondo Human Rights Watch sarebbero almeno 84 le vittime provocate durante le proteste popolari esplose per manifestare contro il governo e chiedere le dimissioni del Capo di Stato Gheddafi. 
Il leader libico, lo ricordiamo,  è in carica dal 1969. I principali teatri delle violenze sono state le città di Al Beida e Bengasi dove i dimostranti avrebbero occupato l'aeroporto; intanto il governo ha bloccato l'utilizzo della rete internet, giudicata la principale fonte di scambio d'informazioni e di organizzazione. Un mezzo efficace e utile per i manifestanti per rendere maggiormente efficace e partecipate le manifestazioni di protesta conbtro il regime.  Contro la repressione attuata nei confronti dei manistanti da parte dagli organi della sicurezza libica, si è schierato il governo degli Usa che,  tramite un comunicato del presidente Barack Obama, critica aspramente l'utilizzo della violenza da parte dei governi contro i manifestanti che sono scesi in piazza nelle principali nazioni nord-africane.



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