(ASI) Un primo eccellente risultato collaterale dei radi aerei della coalizione anti califfato è stato la sospensione dell’estrazione di petrolio dai pozzi sotto il controllo dei Jihadisti che sono così stati privati dalla principale fonte di finanziamento per sostenere l’armamento ed il mantenimento delle sue truppe.

L'estrazione nei sei giacimenti petroliferi controllati dall'Isis a Deir Ezzor, nell'est della Siria, è stata interrotta per timore di nuovi raid americani come conferma un attivista di nome  Leith al-Deiri,  in una intervista all’AFP.

"L'estrazione è interrotta a causa della situazione di sicurezza. Tutti i siti sono fermi, tranne quello di Coneco, che fornisce il gas necessario alla produzione di elettricità per sei province"

La notizia è stata confermata anche da un’altra fonte, un altro militante, Rayan al Furati, che ha lasciato Deir Ezzor dieci giorni fa ma che è ancora in contatto con i residenti nella provincia.
"Prima c'era tantissima gente e bisognava aspettare quattro ore per essere serviti, talmente la domanda era forte, mentre oggi non c’è più nessuno per paura dei bombardamenti”

Da notare che sino ad ora i bombardamenti americani si erano concentrati sulle raffinerie di petrolio in mano all’ISIS, ma che è probabile che ora si estendano anche ai pozzi.

Sarebbe un modo intelligente di recidere le principali redici economiche attraverso le quali l’ISIS si finanzia.

Recise le radici, la pianta muore..!!

 

Alessandro Mezzano  - Agenzia Stampa Italia

 

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