(ASI) Russia , Stati Uniti , l'Unione europea e l'Ucraina ieri hanno firmato un documento  a Ginevra il cui intento è quello di fermare il crescendo della crisi Ucraina.. L’intesa  chiede un  immediato avvio di un dialogo nazionale nel quadro del processo costituzionale, la restituzione di tutti gli edifici occupati, lo sgombero di tutte le strade e i luoghi pubblici, l'amnistia per quanti accetteranno tali condizioni.

Anche al ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov dopo i colloqui ha lanciato un appello affinché tutti i gruppi armati illegali depongano le armi ed ha anche richiesto una vasta amnistia. Un’amnistia che per l’alto diplomatico russo deve valere per tutti i manifestanti, ad eccezione di coloro che hanno commesso gravi crimini.

Oggi i separatisti filorussi della "Repubblica di Donetsk" hanno risposto di non sentirsi legati all'intesa siglata in Svizzera, perché "l’accordo non è stato firmato anche da loro", confermando  la volontà  di voler organizzare un referendum che abbia come questito referendario l'autonomia di Donetsk". Inoltre Il vice comandate della 'milizia popolare' della 'Repubblica di Donetsk', Serghiei Tsipliakov, ha detto in un'intervista rilasciata alla testata Rbk che i suoi uomini sono disposti ad accordarsi con il governo di Kiev solo se sarà concesso il referendum per definire lo status delle regioni di Donetsk e Lugansk e per chiedere la sovranità della zona e forse anche l'annessione alla Russia.  Gli insorti filorussi infine hanno ribadito che non hanno intenzione di lasciare gli edifici amministrativi che occupano nell'Ucraina orientale se prima non si dimette il governo "illegale" di Kiev. 

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