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Palestina. Anche la Clinton contraria a nuovi insediamenti israeliani
(ASI) Forti polemiche seguono la decisione israeliana di costruire tremila insediamenti in una zona già oggetto di un contenzioso con i palestinesi e che, di fatto, separerà la Cisgiordania del sud da quella del nord. Un progetto archiviato con la road map del 2003 e che Netanyahu aveva garantito ad Obama che non avrebbe ripreso. Se non che, l'ingresso della Palestina all'Onu come Stato osservatore, avrebbe fatto cambiare idea al presidente israeliano.
La Casa Bianca giudica questa scelta di Netanyahu - con un commento del segretario di Stato Hillary Clinton - una iniziativa che "ostacola la causa di una pace negoziata" con i palestinesi.
"Dopo l'annuncio - ha detto Clinton - voglio ribadire che questa amministrazione, come le precedenti amministrazioni, è stata molto chiara con Israele sul fatto che queste attività ostacolano la causa di una pace negoziata". In un lungo discorso sul Medio Oriente, il Segretario di Stato ha quindi lanciato un nuovo appello perchè israeliani e palestinesi tornino al tavolo del negoziato".
"Il voto di questa settimana dovrebbe farci fermare tutti, perchè tutte le parti devono valutare con attenzione il cammino che hanno davanti - ha sottolineato Clinton - abbiamo tutti bisogno di collaborare per trovare una strada che ci porti a negoziati che rieascano a raggiungere l'obiettivo di una soluzione con due Stati. Questo rimane l'obiettivo. Se e quando le parti saranno pronte ad avviare negoziati diretti per risolvere il conflitto, il Presidente Barack Obama sarà con loro".
Redazione Agenzia Stampa Italia

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