(ASI) Economia - Il Decreto 6 Luglio 2012 nmr. 95, meglio conosciuto come Spending Review,oassia la revisione della spesa, prevede la soppressione dell’Ente Nazionale per il Micro-credito. Le reazioni non si sono fatte aspettare, per quella che appare una decisione fondata su criteri di razionalizzazione della spesa poco comprensibili.
L’Ente in questione, istituito dal Governo Berlusconi, rientra in un piano di azione europeo volto a sostenere con il credito agevolato alle famiglie e alle piccole realtà imprenditoriali in difficoltà; tanto è che gran parte dei fondi di dotazione hanno origine comunitaria, e solo in parte provenienti dalle casse dello Stato. Disapprovazione per la decisione è stata espressa dal Presidente del Censis Giuseppe De Rita il quale, in occasione della presentazione dello studio intitolato “Crisi di sistema e micro-credito in Italia”, ha affermato che la contingenza particolarmente grave che stiamo vivendo, impone la valorizzazione di strumenti di solidarietà economica e non al contrario, la loro cancellazione. Stessa perplessità emersa dalle dichiarazioni di alcuni deputati, tra cui l’On. Michele Scandroglio (PD) che ha ricordato come il micro-credito rappresenti uno dei pochi strumenti creditizi di provata efficacia, consigliando il Governo di tagliare eventualmente solo i trasferimenti dello Stato, lasciando in vita l’Ente, capace di prosperare indipendentemente.
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