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La 64^ Edizione del Festival di Sanremo si apre con 'note' di disperazione
(ASI) Sono note di disperazione quelle intonate da due lavoratori campani in apertura della 64^ edizione del Festival di Sanremo.

Hanno minacciato di compiere un gesto estremo, sporgendosi dalle balaustre del teatro Ariston e destando preoccupazione e timore nel pubblico presente. Fabio Fazio, colto di sorpresa dalla protesta dei due operai, ha cercato di riportarli alla ragionevolezza promettendo di leggere la lettera in cui si reclamano diritti e dignità al lavoro.

A quanto si apprende dalle parole scritte dai lavoratori, i due apparterrebbero al consorzio del bacino delle province di Napoli e Caserta e assieme ad altri ottocento lavoratori lanciano il loro grido di disperazione ai politici italiani.

A giungere ad uno stato di esasperazione sono tutti gli operai che da sedici mesi non percepiscono lo stipendio e, nonostante questo, si recano quotidianamente al lavoro. Negli ultimi giorni, in base a quanto riferito dagli stessi, sarebbe stata approvata una legge sulla riqualificazione dei numerosi lavoratori coinvolti ma se tutto andrà bene se ne parlerà fra sei mesi. "Ma come si fa ad andare avanti per tutto questo tempo?" ci si domanda.

Fra questi ottocento operai ci sarebbero stati tre suicidi e la situazione economica sta togliendo le case a chi ancora le possiede.

"Ci scusiamo per questo spiacevole intervento-hanno scritto i due operai a conclusione del loro messaggio- ma la disperazione è tanta da pensare di farla finita perché ci si sente inutili per le proprie famiglie.  Vi chiediamo di restituirci la nostra dignità."

Non so se questa lettura vi aiuterà a perseguire il vostro scopo- ha aggiunto Fazio dopo aver letto la lettera e aver dimostrato grande aplomb. "So per certo che non c'è niente di più importante di questo, ma vi chiedo di tornare alla ragionevolezza."

Anche questa sarà annoverata fra le storiche manifestazioni di protesta di Sanremo. Il primo caso risale al 1958 quando furono i cantanti a rendersene  protagonisti per via dello scarso rimborso spese. A seguire, nel 1984 fu Pippo Baudo a ricevere 2000 operai dell'Italsider, mentre nel 1998 fuori dall'Ariston fu portata la mucca Ercolina (simbolo dei Cobas del latte) e nel 2006 i giornalisti protestarono denunciando il ritardo nelle trattative per il contratto di lavoro. Queste e  altre le proteste che hanno infiammato nel corso degli anni il clima sanremese ma, forse per la prima volta, si è sfiorato un gesto estremo che non lascia più spazio a distrazioni.

 

Maria Vera Valastro - Agenzia Stampa Italia


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