(ASI) Città del Vaticano: Ha avuto luogo questo pomeriggio l'incontro tra Papa Francesco ed i giocatori per la partita interreligiosa per la pace, un'iniziativa nata nel 2013 su idea dello stesso Bergoglio e dell'ex capitano dell'Inter Zanetti. 

 

La partita ha avuto luogo ieri sera allo Stadio Olimpico di Roma il cui incasso sarà interamente devoluto in beneficenza a delle strutture giovanili di recupero. 

Durante l'incontro di ieri  pomeriggio Papa Francesco ha detto "vi ringrazio perché avete prontamente aderito al mio desiderio di vedere campioni e allenatori di vari Paesi e di diverse religioni confrontarsi in una gara sportiva per testimoniare sentimenti di fraternità e di amicizia", in particolare Francesco ringrazia le persone che hanno contribuito alla realizzazione di tale evento e volge il suo pensiero alla "Schola occurrentes" che opera presso la Pontificia Accademia delle Scienze, e alla Fondazione "Pupi Onlus". 

Il Pontefice evidenzia la valenza simbolica di tale evento, un evento che ha come obiettivo quello di far capire che è possibile costruire la cultura dell'incontro e un mondo di pace dove è possibile che persone di credo diverso convivano in armonia pur conservando la propria identità. 

Inoltre sempre rivolgendosi ai giocatori presenti dice " la gente, specialmente i giovani, vi guarda con ammirazione per le vostre capacità atletiche: è importante dare un buon esempio sia in campo, sia fuori dal campo - ed aggiunge -  siete chiamati a mostrare che lo sport è gioia di vivere, gioco, festa, e come tale deve essere valorizzato mediante il recupero della sua gratuità della sua capacità di stringere vincoli di amicizia e l'apertura degli uni verso gli altri... Possa questo incontro di stasera ravvivare in quanti vi prenderanno parte la consapevolezza della necessità di impegnarsi perché lo sport contribuisca a recare un valido e fecondo apporto alla pacifica coesistenza di tutti i popoli, escludendo ogni discriminazione di razza, di lingua e di religione".

 

 

Papa Francesco non si risparmia e ancora una volta pone l'accento sul concetto che più volte ed in più occasioni ha ribadito, ovvero che la religione deve essere veicolo di pace e non di guerra, " perché - dice - in nome di Dio bisogna portare sempre e solo l'amore". 

Conclude dunque lasciando un messaggio ai presenti " allargate i vostri cuori da fratelli a fratelli, questo è uno dei segreti della vita: allargare i cuori da fratelli a fratelli, e anche la dimensione più profonda e autentica dello sport". 

Il calcio dunque grazie a queste iniziative si fa veicolo di pace e non di divisione e violenza come troppo spesso accade negli stadi e chissà che se tutto questo spirito di pace venga profuso dai tanto amati giocatori della storia del calcio, un giorno vedremo un tifo sano e non più la violenza che ogni domenica uccide il calcio e lo sport in generale. 

Erika Ceasari - Agenzia Stampa Italia 

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