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(ASI)La Cassazione ha stabilito che Anna Maria Franzoni, data la gravità del reato commesso, e le regole fissate dall'Ordinamento penitenziario nei confronti dei detenuti pericolosi, non potrà chiedere permessi premio per uscire dal carcere. La Franzoni è stata condannata dopo molte peripezie e dubbi a sedici anni di reclusione per aver ucciso il 30 gennaio 2002 a Cogne il figlioletto Samuele.

Reato sempre negato dalla stessa, ora per avere permessi dovrà aver scontato almeno la metà degli anni che dovrà trascorrere in prigione come tutti gli altri detenuti considerati pericolosi. "E' manifestamente da escludere - spiegano i supremi giudici - la violazione dell'art. 27 della Costituzione, rientrando nella piena e insindacabile discrezionalità del legislatore la modulazione della disciplina dei permessi premio, anche in funzione della gravità del titolo del reato e con previsione di soglie differenziate per l'ammissione al beneficio, in rapporto alla durata della pena espiata nella prospettiva della progressività del trattamento". Questo il verdetto della Suprema Corte.

 Emanuela Marotta Agenzia Stampa Italia

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