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Palais Lumière, fumata bianca del Comune, aperture dell'Enac

(ASI) Come Agenzia Stampa Italia aveva segnalato nell'articolo precedente, bisognava attendere il 23 luglio per una decisione circa l'opera di Pierre Cardin a Marghera.

A quanto pare, Enac, l'Agenzia di Volo, ha aperto all'opera, potendo dare il via libera al progetto. Dopo tutto il caos scoppiato in Veneto, per i vincoli aeroportuali (difatti non si potrebbero superare i 145 metri d'altezza entro 18 km dallo scalo Marco Polo, e la torre sarebbe alta 245 metri), e per la grande opportunità di sviluppo da non perdere, il Consiglio Comunale si è espresso. I votanti per il no all'opera, in consiglio comunale sono stati pochi, tra cui: Fds, Gruppo Misto, Movimento 5 Stelle. Il Pd e Lista Civica del Comune hanno chiesto garanzie pratiche sul progetto.

L'opera, come già illustrata nell'articolo precedente, ha forte capacità innovativa, ed è un grande investimento per l'area.

Sul Corriere del Veneto, tuttavia, sono apparsi pareri negativi da parte delle archistar. Il mondo dell'architettura, tra cui Restucci, Gregotti, Portoghesi, ha stroncato l'opera, sia per le dimensioni, sia per il luogo di realizzazione. Non si tratta, a loro avviso, di Shangai o nemmeno di Abu Dhabi, ma pur sempre di Marghera. Secondo Gregotti, oltre ad essere una “infame porcata”, è totalmente estraneo, come opera, al contesto sociale in cui si verrebbe a trovare.

Critiche positive da parte di Corrado Clini, ministro dell'Ambiente, e di Vittorio Sgarbi, che ha definito il palazzo “una nuova Nike di Samotracia, o Colosso di Rodi”. Staremo a vedere se sarà una “boutade che non si farà mai”, oppure di un grande investimento.

Attendiamo le ultime decisioni.

 

Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia

 

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