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Università degli Studi di Perugia: Invecchiamento e valutazione della qualità della vita
Invecchiamento e valutazione della qualità della vita presentazione dei risultati della ricerca PRIN 2007
Perugia, 24 aprile 2012  Facoltà di Scienze della Formazione (Aula 7)

 

I temi dell’invecchiamento e della qualità della vita, alla luce della ricerca biennale Prin 2007, saranno presentati martedì 24 aprile 2012, nell’Aula 7 della Facoltà di Scienze della Formazione.

Il convegno “Invecchiamento e valutazione della qualità della vita.Modelli di intervento integrato per persone con disabilità intellettiva e deficit comportamentali” sarà l’occasione per conoscere i dati acquisiti dalle tre unità di ricerca che hanno raccolto ed elaborato le informazioni: Università di Perugia (con il professor Lanfranco Rosati e le dottoresse Ornella Bovi e Annalisa Morganti), Università di Udine (con il coordinatore scientifico del progetto professor Lucio Cottini) e il Campus Bio-Medico di Roma (responsabile dottoressa Maria Matarese).

 

I lavori di martedì 24 aprile verranno aperti (ore 9) dai saluti dei professori Romano Ugolini, preside di Scienze della Formazione, Francesco Federico Mancini, direttore del Dipartimento di Scienze Umane e della Formazione, Floriana Falcinelli, Presidente del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria. Il convegno, coordinato dalla professoressa Laura Arcangeli e introdotto dal professor Lanfranco Rosati, sarà caratterizzato dalle comunicazioni di Lucio Cottini (Università di Udine), Annalisa Morganti e Laura Arcangeli (Università di Perugia), Maria Cinque (Fondazione RUI, Roma), Giulio Iannello, Roberto Valenti e Maria Matarese (Università Campus Biomedico, Roma).

 

La ricerca. L’elaborazione dei dati ha permesso di individuare una serie di priorità nell’intervento educativo volto al contenimento e al potenziamento di quei processi cognitivi e di quelle funzioni adattative maggiormente compromesse. Nello specifico, il confronto tra i tre gruppi sperimentali considerati, ha evidenziato le peculiarità nel decadimento cognitivo, illustrando, ad esempio nelle prove di pianificazione, un deficit di flessibilità nei soggetti anziani, a fronte di compromissione nella velocità di elaborazione delle informazioni per quanto riguarda le persone con disabilità.

Si tratta di indicazioni rilevanti, al fine di una progettazione di qualità della vita realmente personalizzata sulle esigenze individuali, evitando il rischio di generalizzazioni indebite e grossolane da un lato e di modelli settoriali e non confrontabili di qualità della vita dall’altro.

 

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