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Prima di pagare accertatevi che non sia una truffa

Occhio alla truffa!

Fittizie compagne inviano richieste di pagamento false




(ASI) Nonostante siano state già ampiamente multate, alcune società continuano ad inviare per posta lettere di richiesta di pagamento di presunti servizi erogati sul web.

Le compagnie cercano di truffare i cittadini, inviando loro delle lettere che riportano il nome di una fittizia impresa che opera on-line.

Spesso il nominativo cui sono indirizzate non è corretto, ma quel che è grave è che tali truffatori si destreggiano sul web per estrapolare dati personali, quali nome, cognome ed indirizzo, per poi così poter inviare delle lettere che sono delle vere e proprie richieste di pagamento.

Il truffatore indica degli estremi bancari e richiede il pagamento tramite bonifico.

Per legge, un servizio può essere erogato on-line a pagamento, solo ed esclusivamente se, anzitutto si chiarisce al momento della stipula del contratto il prezzo ed il costo del servizio cui ci si abbona, ed inoltre, l’abbonamento è valido solo se riconducibile univocamente a colui il quale intenda avvalersene, ovvero tramite la richiesta di inserimento dati della carta di credito, o di un poste pay, dati che conosce sicuramente soltanto il titolare di una eventuale carta.

Qualsiasi altra richiesta di pagamento, che dovrebbe avvenire soltanto spostandosi con qualche “click” da un sito all’altro, è puramente fasulla, poiché non possibile da chiarire, verificare o ricondurre ad una precisa persona, e poiché inoltre non è appurabile se la persona cui si richiede un simile pagamento sia consapevole o meno di stare usufruendo di un servizio appunto a pagamento.

Tali lettere inoltre si concludono sempre con delle frasi minatorie che cercano di intimidire tirando in ballo e promettendo eventuali azioni legali qualora non si versi la somma indicata, tutto ciò è solo una ciliegina sulla torta che completa la truffa.

Chiunque ricevesse tali lettere può stare dunque tranquillo, non c’è proprio niente da pagare, anzi casomai, suddette lettere vanno portate al comando dei carabinieri per segnalare la truffa.

Michele Topini Agenzia Stampa Italia

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