(ASI) “Il profumo della vita”. I più giovani, forse ricorderanno, purtroppo, Tonino Guerra come quel simpatico vecchietto che colpiva in una pubblicità della Unieuro. Ma Guerra è stato una delle personalità di spicco della cultura italiana del ‘900, un artista a 360 gradi, poeta, scrittore, scultore e soprattutto sceneggiatore.
Penna magnifica autore di Amarcord, Blow up, Casanaova ’70 e tantissimi altri film; amico di Fellini e romagnolo verace come lui, nato il 16 marzo 1920 a Santarcangelo di Romagna è morto quasi esattamente 92 anni dopo in una bellissima giornata di primavera, come a lui sarebbe piaciuto.
Tonino, uomo semplice, allegro, istrionico, amava la vita e tutti i suoi aspetti. Espressione di quel magico cinema che ha fatto sognare l’Italia e il mondo, lascia tutti noi e all’amico Luciano Vincenzoni il ruolo dell’ultimo grande sceneggiatore, capace di far sognare e incantare come si faceva una volta.
Maestro elementare durante la Guerra, poi laureato in pedagogia, fu apprezzato da personaggi della cultura come Carlo Bo e poi anche da Hollywoood che gli diede una nomination nel 1967 per Blow up.
Chi l’ha conosciuto, si sentirà più solo, ma non potrà non sorridere al suo ricordo, perché Tonino era un uomo che portava il sorriso, che ha vissuto senza rimpianti, apprezzando ogni istante della sua lunga e intensa esistenza.
Questo era Tonino Guerra: un modello per i giovani, un grande uomo, un magnifico artista…
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