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(ASI) Decine di anziani incatenati fra loro tenteranno di difendere i terreni della Val di Susa dall'esproprio imposto dal governo per far posto all'enorme cantiere per la costruzione della Tav Torino-Lione.

 La decisione di opporre agli espropri una resistenza pacifica ma intransigente è scaturita dopo una riunione del coordinamento dei comitati No Tav, alla quale hanno partecipato circa 400 persone.

Il leader del popolo No Tav Alberto Perino ha dichiarato che si prevede l'intervento per l'esproprio di questi terreni martedì 28 febbraio. Si tratta di terreni che potrebbero essere strappati alla natura per far posto a nuove distese di cemento e ferro. Piccoli appezzamenti di pochi metri quadrati ciascuno, senza i quali il supertreno non potrà passare per la Val di Susa e che, ora, devono essere messi a disposizione del cantiere della Ltf, la società che sta costruendo la Torino-lione. La speranza dei No Tav è che la burocrazia, i suoi cavilli e le sue lungaggini riescano a fermare il supertreno.

Redazione Agenzia Stampa Italia

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