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Sindacato Orsa: Sciopero dei Ferrovieri il  27 GENNAIO


(ASI) Da questa sera 26 gennaio e per 24 ore incroceranno le braccia i Ferrovieri dell'Orsa. Lo comunica ufficialmente la storica sigla sindacale autonoma che ha indetto lo sciopero contro la strisciante privatizzazione selvaggia delle ferrovie statali.

In un silenzio assordante si stanno mettendo le basi per una privatizzazione selvaggia di fatto del trasporto pubblico locale non molto dissimile da quella praticata nel Regno Unito qualche anno fa. Di fatto vogliono ridurre tutti i ferrovieri come gli 800 lavoratori degli appalti dei treni notte di cui vi siete occupati largamente. Mettere a gara il trasporto pubblico locale significa mettere a gara i diritti e le tutele dei ferrovieri con le inevitabili conseguenze sui livelli di sicurezza del trasporto ferroviario. In allegato troverete il nostro comunicato stampa sullo sciopero proclamato ed inoltre una nota inviata a tutti i gruppi politici presenti in parlamento. Vi chiediamo la pazienza di leggere il materiale e di mettere fine a questo silenzio assordante dicendo la verita' ai cittadini sulla liberalizzazione dei trasporti ferroviari. L'unico paese in Europa dove si e' liberalizzato il trasporto ferroviario in maniera spinta e' stato il regno unito dove alla fine sono aumentati i costi e le tariffe ed e' diminuita la sicurezza. E' questa la liberalizzazione a cui aspirano i cittadini italiani?

 Comunicato stampa Orsa

Liberalizzare serve ai monopoli privati, non ai cittadini! Questo è il Decreto sulle liberalizzazioni che il Governo Monti porterà in Parlamento la prossima settimana.

Nota alle SEGRETERIE NAZIONALI dei PARTITI che SIEDONO al PARLAMENTO ITALIANO

27 gennaio: la rivolta dei ferrovieri !

Un attacco al lavoro!

Non si può definire altrimenti un provvedimento che cancella il diritto dei lavoratori ad avere un Contratto Nazionale di riferimento ed intende mettere una pietra tombale sul CCNL della Mobilità che da 4 anni impegna Ferrovieri, Autoferrotranvieri e Sindacato in una estenuante trattativa con l’unico obiettivo di dettare regole per il lavoro, di disciplinare un mercato oggi drogato da Imprese private che si sono affacciate nel settore ferroviario con il fine di lucrare profitti nelle tratte più appetibili del trasporto viaggiatori e merci assumendo lavoratori con Contratti ad personam, con orari di lavoro insostenibili e con salari frutto di "trattative private".

Una deriva delle tutele e dei diritti alla quale i ferrovieri, nell’ambito dello sciopero generale di tutti i lavoratori italiani proclamato dall’Or.S.A., rispondono con 24 ore di blocco totale dei treni che vuole riaffermare il primato della socialità del trasporto ed il diritto ad una mobilità sostenibile per tutti i cittadini italiani.

Il Sindacato Autonomo è pronto a confrontarsi sui temi della liberalizzazione a condizione che:

siano garantite reali clausole sociali che attraverso l’omogenea ed esigibile applicazione di un Contratto Nazionale di riferimento evitino il dumping occupazionale ed una concorrenza basata sull’abbattimento dei salari e dei diritti;

si eviti la disgregazione del sistema ferroviario regalando i servizi remunerativi alle lobby private, mentre per Trenitalia si profila la creazione di una good company per l’alta velocità e di una bad company nella quale collocare decine di migliaia di esuberi tra i ferrovieri. Oggi nessuno ricorda che l’Alta Velocità riequilibra le perdite del Trasporto pubblico permettendo al nostro Paese di avere le tariffe ed i finanziamenti pubblici più bassi di tutti i Paesi Europei.

Allo stesso modo e con la stessa determinazione non consentiremo che;

si azzerino le capacità industriali e trasportistiche del Gruppo FS attraverso una separazione societaria che determinerà inevitabilmente un maggior costo per l’intera collettività.

si ripeta sui binari l’infausta esperienza del trasporto aereo che ha visto la distruzione di Alitalia , mentre nelle ferrovie la liberalizzazione sinora attuata non

 

ha determinato alcun incremento del trasporto merci su ferro, ma ha causato solo il dissolvimento della Divisione Cargo e - nel servizio passeggeri - la cancellazione dei treni notte che ha diviso l’Italia in due;

si copi l’infausta esperienza della Gran Bretagna che, con una privatizzazione selvaggia e non regolata del trasporto ferroviario, ha decuplicato i prezzi dei biglietti, ha fatto lievitare il contributo pubblico che costa agli inglesi 200 volte di più di quello italiano, ha licenziato intere generazioni di ferrovieri della rete e del trasporto, ha peggiorato i livelli di sicurezza relegando le ferrovie britanniche a "maglia nera europea" per gli incidenti ferroviari.

le lobby private o le grandi Imprese ferroviarie degli altri Paesi Europei ( SNCF o DB che Sarkozy e la Merkel si guardano bene dal destrutturare) si impossessino di 150 anni di storia delle ferrovie italiane.

Al Governo Monti, che sostiene la necessità di adeguare i trasporti ai modelli europei, ricordiamo che nella vicina Francia l’unico segmento ferroviario liberalizzato è quello del servizio merci, il trasporto passeggeri internazionale è aperto solo parzialmente, mentre quello nazionale ed il trasporto regionale sono assoluta "proprietà" della monopolista pubblica SNCF, alla quale è persino permesso di andare ad acquisire importanti quote societarie di altre Imprese ferroviarie in tutt’Europa (vedasi il 20% di NTV).

Ferrovieri,

non è più tempo di pensare a "rendite di posizione" o a tutele occupazionali che stanno per essere cancellate da questo Governo!

Il nostro posto di lavoro oggi è messo seriamente a rischio!

Serve una mobilitazione vera e compatta, al di là delle sigle sindacali o delle convinzioni politiche di ciascuno.

L’Or.S.A. vi chiama allo lotta

dalle ore 21.00 del 26 alla stessa ora del 27 gennaio 2012

per il personale addetto alla circolazione treni

l’intera prestazione del 27 gennaio 2012

per Uffici ed Impianti fissi

E’ giunta l’ora di una mobilitazione senza precedenti che coinvolga non solo i dipendenti di RFI o di Trenitalia, ma che sia patrimonio di tutte le maestranze del ferro, perché la liberalizzazione colpirà indistintamente le capacità di difesa del lavoro e del salario di ognuno di noi.

SCIOPERARE OGGI PER GARANTIRSI IL DOMANI!

 

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