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Codacons: ora Monti aumenti le liberalizzazioni e ponga fiducia

(ASI) Secondo le ultime stime del Fmi, l'Italia sarà in recessione sia nel 2012 che nel 2013, dato che ill Pil subirà un calo del 2,2% quest'anno e dello 0,6% il prossimo. Si tratta di un taglio di 2,5 punti percentuali per il 2012 e di 1,1 punti per il 2013 rispetto alle previsioni di settembre scorso.

 

Per il Codacons si tratta di un netto peggioramento persino rispetto alle già pessime previsioni di Bankitalia che stimava un calo dell'1,5% nel 2012 ed un Pil pari a zero nel 2013, peraltro solo se i rendimenti dei titoli di Stato non fossero calati rispetto ai livelli attuali.

Per invertire questa tendenza, considerato che il Governo non intende aggravare i conti pubblici per sostenere la capacità di spesa delle famiglie, l'unica via possibile sono le liberalizzazioni.

Questo significa che Monti non può consentire che i veti incrociati dei partiti e le varie lobby che siedono in Parlamento svuotino un decreto peraltro già pesantemente annacquato rispetto alle prime bozze: dai farmaci di fascia C nei supermercati, resi possibili ora solo se nella regione non sono state assegnate almeno l'80% delle sedi farmaceutiche messe a concorso al settore del commercio dove la liberalizzazione è riservata alle vendite abbinate promozionali. Spariti, incredibilmente i saldi liberi e, mai apparse, le vendite sottocoste libere.

E' evidente se ci fossero ulteriori passi indietro sarebbe un disastro. Ecco perchè il Codacons insiste nella richiesta di porre la fiducia sul provvedimento.

Molte le cose da fare in più, dalle banche che ancora hanno le commissioni di massimo scoperto ai distributori di carburanti. In particolare sui carburanti non sono ancora state accolte alcune semplici ed indolori proposte del Codacons: obbligo di insegne luminose, benzacartelloni, sito internet del ministero dove comunicare il prezzo giornaliero in modo che consumatore mettendo nome della città abbia elenco del prezzo dei 10 distributori più vicini, eliminazione dei millesimi, ancora presenti, fino ad un diverso ordine dei prezzi indicati, con al primo posto la benzina, essendoci più veicoli a benzina rispetto a quelli a gasolio.

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