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(ASI) I Finanzieri del Comando Provinciale di Napoli comunicano, in una nota diffusa dal sito istituzionale del corpo, che la capillare e costante attività di vigilanza sul territorio ha portato alla scoperto di una zecca clandestina specializzata nella coniatura di monete da 1 Euro. "Il blitz dei militari della Guardia di Finanza- afferma il comunicato - all'interno di un anonimo edificio adibito a locale commerciale, ha avuto luogo nel capoluogo partenopeo, a ridosso della centralissima Piazza Garibaldi, dove, a conclusione di lunghe indagini ed estenuanti appostamenti, le Fiamme Gialle hanno individuato un vero e proprio opificio, dotato di macchinari di precisione in grado di riprodurre in un solo giorno un ingente numero di monete false. Nel corso dell'operazione, i Finanzieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro nr.107 monete da 1 euro, perfettamente riprodotte e pronte per essere immesse nel circuito economico nazionale ed estero.

 All'interno del laboratorio è stato inoltre recuperato ulteriore materiale semilavorato, sufficiente a riprodurre ulteriori 10.000 monete. Aspetto degno di attenzione è l'avanzata tecnologia dei macchinari adoperati all'interno della zecca clandestina, grazie ai quali i falsari erano riusciti a riprodurre con fedeltà non solo il conio delle due facciate, ma anche la rigatura laterale delle monete, nonché l'impronta magnetica delle stesse, spostando decisamente in avanti lo stato dell'arte nel settore della falsificazione delle monete Euro.Oltre alle monete false sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro una sofisticata pressa oleodinamica, un punzone in grado anche di riprodurre anche la rigatura laterale delle monete, oltre 23.000 componenti metallici in ottone e ferro-nichel idonei a realizzare, rispettivamente, sia la parte esterna che quella interna delle monete da 1 euro.

Al termine dell'operazione, il locatario dell'opificio clandestino, un trentenne con precedenti penali, è stato denunciato. Le indagini sono tuttora in corso al fine di individuare i restanti componenti dell'organizzazione criminale. L'operazione, che si inserisce nel quadro della funzione di Polizia Economica svolta dalla Guardia di Finanza, a tutela della moneta unica europea e del libero funzionamento del mercato, dimostra, secondo gli investigatori, il livello tecnico raggiunto dagli ingegnosi falsari napoletani, i quali, con l'impiego di notevoli competenze tecniche, erano riusciti ad avviare la produzione di monete false, di più facile spendibilità poiché, proprio per il minor valore rispetto alle banconote, sono meno soggette alla diffidenza dei cittadini.

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