(ASI) Abbiamo intervistato Simone Di Nisio, rappresentante sindacale della FIOM - CGIL che ci ha illustrato le ultime novità sulla vicenda della Thales Chieti, l'azienda legata a una multinazionale francese, operante nei settori dell'aerospazio, difesa e information technology.

La Thales è presente in diverse parti d'Italia, e nello stabilimento abruzzese si occupa di Telecomunicazioni Militari e in particolare di Divisioni Sistemi Difesa. Ma, la storia dello sviluppo di queste tecnologie ha origine nella zona industriale di Chieti Scalo dal 1972 con la Telettra.

Ma, dopo oltre quarant'anni di onorata carriera, sembra che il sito industriale di Chieti, nell'era della Globalizzazione economica e dopo il taglio pressoché completo degli avamposti militari in città, sia destinato a chiudere i battenti.

Infatti, Thales Chieti, ha avviato la cassa integrazione dal 7 settembre 2015 per 56 dipendenti, sui 99 attualmente in servizio nella sede abruzzese, seguito dall'ennesimo presidio di protesta di lavoratori e sindacati davanti allo stabilimento.

Provvedimento confermato dalla direzione aziendale, nonostante il netto rifiuto dei Sindacati e dei lavoratori, l'intercessione del Vice Presidente Regionale, Lolli e del Sindaco di Chieti, Di Primio.

Per i rappresentanti sindacali, la cassa integrazione per due terzi dell'organico rende più fondati i timori di una chiusura. Un altro ramo d'azienda, composto da 26 lavoratori, potrebbe presto essere ceduto alla società malese Sapura.

Ma, vediamoci il video dell'intervista al rappresentante sindacale della Fiom - Cgil Simone Di Nisio:

 

Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia

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