(ASI) Chieti - Una valanga si è abbattuta sull'amministrazione comunale teatina ed in particolare sul Sindaco di Chieti. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, annunciato anche dagli organi d'informazione nazionali.

La Direzione distrettuale antimafia di L'Aquila stava da tempo portando avanti una indagine su un traffico illecito di rifiuti speciali e discariche abusive, indagine in cui sarebbe coinvolto anche il Sindaco di Chieti, l'Avvocato Umberto Di Primio che attualmente risulta indagato, coinvolto per la parte collegata al cosiddetto "Megalò3", cioè la creazione di un nuovo centro commerciale nella parte bassa di Chieti.. L'autorità giudiziaria, in un fascicolo stralcio dell'inchiesta della Forestale, gli contesta il reato di corruzione.

Quattro misure cautelari, 18 avvisi di garanzia, sequestri per tre milioni di euro e per oltre 400 mila metri cubi di materiale sono i primi risultati dell'operazione del Corpo forestale, denominata "Terre d'Oro", in cui oltre al Primo Cittadino del Capoluogo teatino, risultano indagati anche cinque imprenditori, di cui quattro sono finiti ai domiciliari, mentre al quinto gli è stato temporaneamente  vietato dall'autorità giudiziaria la possibilità di esercitare impresa. Intanto, la Polizia sta effettuando perquisizioni sia nella sede comunale che nelle abitazioni private di Di Primio.Nelle prossime ore si attendono delle novità sulla vicenda che sta scuotendo dalle fondamenta la politica abruzzese e teatina in particolare.

Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia

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