(ASI) Città del Vaticano; al suo secondo Natale sotto le vesti di Pontefice, Bergoglio si rivolge alla folla che gremisce Piazza San Pietro, centomila fedeli, nel giorno di Natale.

Papa Francesco invoca tenerezza, un concetto che il Pontefice ha più volte ribadito dall'inizio del suo pontificato. Come ormai tutti sanno Papa Francesco, caratterizzato dalla sua capacità di arrivare a toccare i cuori di chi lo ascolta, anche di quelli più duri, fuori dal discorso preparato per l'occasione ha detto “il mio pensiero va a tutti i bambini uccisi e maltrattati, uccisi prima di vedere la luce e anche ai bambini sfollati, abusati, sfruttati sotto i nostri occhi e il nostro silenzio complice, ai bambini massacrati sotto i bombardamenti anche là dove è nato Gesù, ancora oggi il loro silenzio impotente grida sotto la spada di tanti Erode, sopra il loro sangue campeggia oggi l'ombra degli attuali Erode”, poi commosso ha proseguito “Gesù salvi i troppi fanciulli vittime di violenza, fatti oggetto di mercimonio e della tratta delle persone, oppure costretti a diventare soldati”.

In un tempo come questo di indifferenza e solitudine, dove ogni essere umano pensa al proprio interesse personale senza guardare al prossimo, senza fermarsi neanche un istante a pensare che l'omertà è peggio perfino dell'atto stesso, finché il silenzio assordante che si cela di fronte ad atti di violenza soprattutto verso vittime innocenti quali sono i bambini, non verrà spezzato, il mondo continuerà a brancolare nel buio, Papa Francesco ha rotto il silenzio denunciando tali atti, risvegliando le coscienze, affinché tutti si rendano conto che Natale non è solo regali materiali e festa in famiglia ma anche preghiera e amore verso chi è più debole.

 

Erika Cesari – Agenzia Stampa Italia

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