(ASI) I balneari italiani puntano allo sviluppo sostenibile. E lo fanno con una "alleanza" tra un centro di ricerche interuniversitario in scienze ambientali (il Cesab) e un'associazione di categoria (Donnedamare) che hanno realizzato un manifesto per lo sviluppo sostenibile della ricettività marina.

L'atto è stato presentato a Livorno degli stati generali del mare, un evento organizzato dal Ministero dell'Ambiente dal titolo "Il Mare: la sostenibilità come motore di sviluppo: Marine Strategy e Blue Growth" alla presenza di Silvia Velo, sottosegretario all'Ambiente del Governo Renzi, della senatrice Manuela Granaiola e del presidente del sindacato balneari FIBA Vincenzo Lardinelli. Dal libero accesso al mare, all'acustica, al rispetto dell'ecosistema, alle politiche di formazione e di comunicazione: nel manifesto – un decalogo di avvertenze – c'è un prospetto che i balneari firmatari hanno intenzione di seguire. "Il Manifesto – ha spiegato Silvia Velo – va nella direzione della Carta di Livorno, presentato proprio qui. E' mia intenzione proporne un patrocinio del ministero dell'Ambiente". "Con questo manifesto si vede la forza delle donne e del loro ruolo propositivo", ha detto la senatrice Granaiola. Per Ercole Amato, presidente del Cesab "la sinergia tra università e mondo dei balneari è assolutamente virtuosa". "Il nostro obiettivo è quello di realizzare un disciplinare che certifichi la sostenibilità degli operatori: una occasione anche per i turisti di avere certezze sulla qualità del loro soggiorno sulle rive di mari e laghi". "Donnedamare si augura che ci possano essere sempre più firmatari del Manifesto – ha sottolineato Bettina Bolla – Chi vorrà potrà sottoscriverlo sul sito www.donnedamare.it".

Manifesto per lo sviluppo sostenibile

della ricettività marina

Noi, esercenti delle attività balneari, siamo profondamente convinti come uno sviluppo sostenibile sia alla base della crescita turistica, culturale, economica del Paese. E siamo profondamente convinti come le politiche ambientali, il rispetto degli ecosistemi, siano alla base di una crescita duratura. Ecco perché firmiamo questo manifesto che prevede dieci punti per noi imprescindibili ed inderogabili esempi per la qualità del nostro lavoro.

1. Il libero accesso al mare

Perché l'ambiente è di tutti e noi esseri umani ne siamo i custodi

2. La gestione ecosostenibile degli spazi

Perché manteniamo aree di tutti e le vogliamo rendere modelli di crescita

3. Più formazione

Il rispetto del mare passa attraverso una formazione nostra e dei cittadini

4. Una accoglienza curata ma sostenibile e accessibile

Non solo l'uomo ha occhi, ma li ha l'intero ecosistema. Rispettiamo l'armonia della vista

5. La salvaguardia della natura

I balneari sono le sentinelle del rispetto dell'ambiente delle riviere

6.La comunicazione della cultura dei luoghi

Noi siamo la nostra cultura e la nostra storia. Lavoriamo per farla conoscere.

7. L'energia è della natura

Puntare alla sostenibilità energetica non è una proposta snob, ma necessità.

8. Una filiera verde che sappia far vivere in armonia

Noi siamo l'ambiente. E dobbiamo rispettarlo e rispettarci. In ogni azione.

9. Le onde di mari e laghi parlano con la musica

Sostenibile è anche l'acustica e il rispetto degli altri. Contro il rumore.

10. Le nuove tecnologie gli alleati di uno sviluppo sostenibile

Mai schiavi ma sostenitori dell'Ict come parte fondamentale della crescita

A cura del Cesab (Centro di ricerche interuniversitario in scienze ambientali e biotecnologie) e dell'associazione Donnedamare


Redazione Agenzia Stampa Italia

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