(ASI) Uiltrasporti (Uilt) Umbria prende atto dalla stampa che il Comune di Perugia si appresterebbe a cedere al privato le proprie quote di Gesenu, pari al 45 per cento, dopo quelle di Sipa società di gestione parcheggi e, recentemente, di Umbria Mobilità.

“Visto il trend – commenta il segretario regionale aggiunto di Uilt Umbria Stefano Cecchetti –, viene da chiedersi quando Umbra Acque? In questo modo tutti i servizi pubblici di Perugia verrebbero gestiti da aziende completamente private. Il ruolo dell’amministrazione perugina verrebbe così relegato a quello di solo cliente piuttosto che cogestore, in un contesto di servizi ad alta rilevanza per le tasche dei cittadini”. “In merito alla possibile cessione delle quote di Gesenu – prosegue Cecchetti – va pure considerata, cosa non da poco, la situazione attuale di debolezza della società che potrebbe abbassare notevolmente il suo valore e permetterne l’acquisto a basso costo (vedi la cessione già avvenuta in Sardegna sicuramente al di sotto del reale valore, se si fosse trattato di azienda in salute)”. “Tutto questo semplicemente – dice ancora Cecchetti – per il disimpegno dell'attuale socio privato che, dopo una trentina di anni di gestione con la possibile dispersione di risorse attraverso decine di scatole cinesi, ha letteralmente voltato le spalle nel momento del bisogno a Gesenu lasciandola al proprio destino senza, oltretutto, che il socio Pubblico avesse la forza di intervenire positivamente. Tutto si ridurrà, a quanto pare, a una grande perdita di capitale per tutta la città di Perugia”. Ci preme chiarire, inoltre, sempre in riferimento all’articolo della stampa, che la Uiltrasporti non ha subito nessuna Thatcher, in quanto assieme a Fp Cgil aveva costruito e siglato con Gesenu un ottimo accordo che non sottraeva danaro dalle buste paga dei lavoratori lasciando invariata l’organizzazione del lavoro, conglobando tutti gli accordi aziendali di trenta anni di vita sindacale. Solo dopo che la Fit Cisl, avendone rifiutato la firma, non mandava i propri iscritti a votare il referendum rendendo vano l’accordo, Gesenu d’imperio azzerava tutti gli accordi aziendali esistenti e modificava l’organizzazione del lavoro, con la necessità del tavolo nazionale che solo in parte recuperava l’accordo primario di Uiltrasporti e Fp Cgil, decretando una reale perdita salariale per gli addetti”.

“La Uiltrasporti auspica, e farà tutto ciò necessario affinché possa avvenire – conclude Cecchetti –, un ripensamento da parte del Comune di Perugia, in modo che resti in seno alla società con un ruolo attivo di vero controllo, oltre a riuscire a imporsi nei confronti di chi vuole la perdita di un grande patrimonio, non solo monetario, di una azienda come Gesenu, dopo tutte le altre società già cedute, soprattutto senza svenderla o, peggio, regalarla”.


Redazione Agenzia Stampa Italia

 

  

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