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(ASI) Negli ultimi anni solo in Italia si contano migliaia di suicidi per amore, il dato allarmante però sta nel fatto che sempre più spesso ad essere coinvolti sono i giovanissimi, parliamo dei ragazzi di età compresa tra i 17 e i 30 anni; alla luce di tali dati viene da chiedersi cosa spinga questi giovani a compiere un gesto tanto folle, violento e a dir poco sprezzante della vita.

 

Eppure l’amore dovrebbe essere qualcosa di incredibile, magico, il più bel sentimento che l’essere umano possa provare nella vita, quello che quando ci si sveglia al mattino ci fa uscire un sorriso, quello che ci spinge a piangere quando la radio passa una canzone commovente, quello che ci porta a mettere da parte il cervello per far posto al sentimento lo stesso che ci spinge a dimenticare il resto del mondo intorno, quello per cui sono stati scritti libri e girati film fino allo sfinimento. Ma come è possibile che il sentimento più bello e appagante al mondo d’un tratto diventi lo stesso che spinge le persone a togliersi la vita? La risposta è riconducibile al fatto che quando finisce un amore lascia un gran vuoto, lascia ferite che forse non si rimargineranno mai e a volte il dolore che si prova va oltre la ragione oltre la logica; molti psicologi infatti spiegano che il meccanismo che si innesca nel cervello quando si perde un  amore è lo stesso che si prova nel caso in cui si subisca un lutto.

C’è anche da dire però che questo non è un motivo sufficiente per giustificare l’atto del suicidio al quale come già detto fanno ricorso persone sempre più giovani purtroppo, quasi a voler evidenziare una crescente riluttanza ad affrontare la vita e i problemi che essa ci pone davanti al nostro cammino. Nessuno infatti dice che affrontare il dolore sia cosa da nulla ma a volte siamo chiamati a fare appello ad una grande forza di volontà quella che dobbiamo tirare fuori per rialzarci dopo una caduta e non importa quanto dura possa essere, tutti noi abbiamo la forza per cambiare le cose, basta respirare a fondo prendere tempo per pensare e riflettere soprattutto sul fatto che se chi amiamo ha deciso di non restare evidentemente non merita il nostro amore e tantomeno la nostra vita. Perché a volte bisogna lasciare andare per poi essere pronti ad accogliere chi davvero merita il nostro amore ed è pronto a ricambiarlo. Forse nelle famiglie c’è una forte carenza di valori e i giovani non hanno punti di riferimento, ma sono quei valori il salvagente al quale aggrapparsi con tutte le forze quando la nave affonda e il mare è in tempesta forse chissà quel salvagente ci porterà in una nuova spiaggia dalla quale il tramonto a fine giornata sarà anche più bello da ammirare.

Erika Cesari – Agenzia Stampa Italia

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